costituisce una delle tappe fondamentali dello sviluppo del bambino, non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche sociale e pertanto tale fase dev'essere potenziata, affinchè il bambino si sperimenti in questa dimensione. In tutto questo, però, non ho trattato la posizione dell'adulto. Egli si
dispone fisicamente dentro all'area di gioco del bambino, comunicando così la sua attenzione e disponibilità.E' un'adulto però che non propone, ma che viceversa resta in attesa delle iniziative del bambino, in particolare in quelle che risultano ambigue, ossia in quelle che hanno o potrebbero avere un carattere ludico-simbolico (di per sè l'esordio del gioco simbolico presenta nodi metodologici che rendono difficile l'osservazione del suo manifestarsi). Di fronte a queste iniziative ambigue, quando si manifestano, l'adulto interviene rispecchiandole con ill proprio comportamento, accompagnato da verbalizzazioni congrue: ad esempio, di fronte al bambino che si mette il cucchiaio alla bocca coe per imboccarsi, l'adulto si porterà il cucchiaio alla bocca facendo chiaramente il gesto di imboccarsi e commentando "buona la pappa". In definitiva, la possibilità di cogliere l'esordio del gioco simbolico, in maniera netta, coincide con l'attivazione di una relazione educativa con un adulto che, negoziando con il bambino il significato più o meno simbolico del suo gioco, di fatto promuovere la comparsa delle condotte ludiche-simboliche.


